Si
trova a Boumardes, vicino a Mahdia, il paese d’origine di mio padre.
C’
è un giardino abbastanza grande e nell’ ultimo piano c’è un grande terrazzo e
una cucina al primo piano.
Ci
sono circa diciassette stanze di media grandezza.
Abbiamo
deciso che il piano terra verrà affittato da una famiglia di quattro persone.
Per
quella occasione, come tutti i musulmani, abbiamo ucciso un agnello poi, con
una mano tinta di sangue, mio zio ha lasciato un’ impronta vicino alla porta e
per tutto il perimetro della casa ha sparso delle gocce di sangue.
Siccome
mi fa senso vedere un agnello morto in
una pozza di sangue, mi sono rifugiata all’ ultimo piano a giocare con la wii!
Al
tramonto si è riunita la nostra famiglia al completo e, dopo aver apparecchiato
quattro tavoli per più di venti persone, e aver sentito la preghiera , abbiamo
iniziato a mangiare.
Il
menù prevedeva:
1°
piatto = zuppa di pesce
Contorno
= Harissa fatta in casa, che è una specie di “frullato” di peperoni piccanti, e
il breek che è un tipo di pasta sfoglia
fritta ripiena con prezzemolo, tonno, uovo e capperi.
Inoltre
mia mamma aveva fatto il pieno di bibite di ogni genere.
Infine
abbiamo mangiato cocomeri, meloni, fichi e fichi d’ india e tre torte al
cioccolato che avevo fatto nella mattinata.
Verso
le otto è venuto l’ IMAM, tutti gli uomini si sono radunati nel salotto e hanno
pregato.
In
curiosità chiedevo a mia madre se potevo portargli qualcosa de mangiare solo
per vedere com’ era : era un uomo giovane e con una barba lunga, lui ci ha
raccontato che, quando c’era ancora Ben Ali, che era il presidente della
Tunisia, l’avevano rapito e picchiato solo perché
crede in Allah.
Verso l’una del mattino, io e dei miei amici
ci siamo riuniti sopra ad una casa in costruzione e abbiamo giocato a prendere
fino alle sei del mattino.
Fine
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