mercoledì 10 ottobre 2012

il violino



Il violino è uno strumento musicale della famiglia degli archi, dotato di quattro corde intonate ad intervalli di quinta.
Si tratta dello strumento più piccolo e dalla tessitura più acuta tra i membri della famiglia. La corda più bassa (e quindi la nota più bassa ottenibile) è il sol, il sol subito sotto al do centrale (do); le altre corde sono, in ordine crescente, il re, il la e il mi.
Le parti principali dello strumento sono la cassa armonica , le chiavi e, ovviamente, le corde . Queste si dividono in mi, la,re e sol. Le altre note dell’ alfabeto musicale si compongono mettendo le dita sul ponticello . Ogni violino in base alla qualità ha un prezzo diverso, per esempio gli Stradivari possono costare centinaia di milioni!
un accessorio  fondamentale è la mentoniera : posta al di sopra o a sinistra della cordiera,  ancorata per mezzo di una staffa in metallo al fondo del violino sul suo bordo posteriore, la mentoniera è un pezzo di legno (o di plastica) sagomato, ove il violinista può appoggiare il proprio mento mentre suona; può essere fatta di ebano, palissandro, bosso o plastica .Un altro accessorio è la spalliera  ; serve ad appoggiare il violino sulla spalla correttamente. 
Ci sono diversi metodi per suonare il violino : il primo è il corda vuota , si usa l’archetto sulle corde mi , la sol e re. Il suono sarà monotono e ripetuto .
Il secondo é  a corde doppie , l’archetto strofina due note allo stesso tempo: serve una buona preparazione tecnica per svolgerlo. Segue il pizzicato : lo scopo è far imparare ai novizi i primi pezzi ; si pizzicano le corde con le dita.
L’ultima è il vibrato : serve a rendere il suono migliore . Spesso si pensa che il vibrato possa in qualche modo nascondere un'intonazione imprecisa della nota, dal momento che se il tono varia leggermente l'orecchio umano non dovrebbe afferrare eventuali imprecisioni. In realtà alcune ricerche a carattere sperimentale hanno dimostrato il contrario. L'orecchio umano riconosce la media della frequenza di una nota (e delle sue variazioni) eseguita con il vibrato con la stessa precisione con cui riconosce quella di una nota ferma. Non è detto che i risultati ottenuti in condizioni sperimentali siano sempre del tutto compatibili con quanto risulti nelle esecuzioni dal vivo: l'effetto del vibrato, quando i tempi sono rapidi, può comunque mascherare alcune imperfezioni nell'intonazione delle singole note.

Non esiste un unico tipo di vibrato: esso è innanzitutto molto personale, dato che fa parte della personalità del suono di ciascun esecutore; inoltre, il vibrato deve adattarsi al tipo di musica che si sta eseguendo. Nelle consuetudini esecutive odierne, per la musica romantica è richiesto un vibrato abbondante ed energico, per la musica classica è preferito un vibrato continuo ma contenuto. Alcuni generi musicali richiedono un uso limitato del vibrato: fino a non molto tempo fa si riteneva che dovesse essere insegnato come qualcosa di necessario e dato per assunto a meno che lo spartito non richiedesse espressamente il contrario; con l'avvento dello studio della prassi storica della musica del passato, ci si è resi conto che il vibrato fino a tutto il XIX secolo era un effetto, un vero e proprio abbellimento che la convenzione dell'epoca indicava di eseguire in casi specifici e non indiscriminatamente su di un intero brano musicale
Il vibrato viene anche considerato come un'impronta digitale dei grandi interpreti, proprio per la singolarità fisico/corporea di ogni esecutore che rende il suono personalissimo.
Lorenzo


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