UNA GIORNATA SPECIALE
USCITA
DIDATTICA AI LAGHI DI AVIGLIANA
E finalmente arriva il dodici aprile!
Mi alzo allegra e piena di entusiasmo: oggi si va in
gita!
E' la mia prima uscita di un giorno della scuola
media.
La sera prima preparo con
cura tutto l'occorrente: due merendine per la pausa delle dieci, due
bottigliette d'acqua nel caso abbia sete durante le camminate, due panini per l
pranzo al sacco, carta e penna per prendere appunti o per giocare a tris sul
pullman e infine i fazzoletti.
Nei giorni precedenti ha
sempre piovuto, quindi decido di portare con me ombrello e k-wai, ma, dato che
sono ottimista e tutte le previsioni danno una bella giornata, porto la palla
per giocare nel prato. E non rimango
delusa: il tempo è soleggiato e tiepido, unico giorno così, in mezzo a una settimana di pioggia
La partenza è prevista per
le otto e mezza quindi ci troviamo tutti a scuola per le otto, pronti per
l'appello. Con noi vengono la professoressa Marchesi, di lettere, e la
professoressa Schiavina, di sostegno.
Io, Bianca, Sara T.,
Alessia e Sara B. facciamo le foto prima del viaggio.
Dalla scuola raggiungiamo
il pullman in Piazza Guala con la 2^ I che viene con noi.
Già da qualche settimana io e Bianca abbiamo deciso di
stare sedute accanto, ma non ci siamo messe d'accordo su chi di noi debba
stare vicino al finestrino.
Ci mettiamo un po' a
litigare, finchè lei non ne può più e la spunto io!
Durante il viaggio non
sappiamo come far passare il tempo e così io le propongo di giocare a
"Nomi cose città"; ma tutte e due ben presto ci stufiamo e quindi
decidiamo di ascoltare la musica col suo
cellulare.
Dopo circa tre qurti d'ora
arriviamo ad Avigliana, la nostra destinazione e lì troviamo ad attenderci le
due guide naturalistiche che ci accompagneranno alla scoperta dei laghi.
Subito noto il modo in cui
sono vestite: una tuta comoda, gli scarponi, uno zaino molto grande -e anche
pesante, secondo me- e una specie di adesivo con sopra scritto “Guida
Naturalistica” e sotto “Laghi di Avigliana”.
Scendiamo, prendiamo gli
zaini e ci diviamo in classi.
La nostra guida si chiama
Laura, una signora molto decisa con i capelli biondi sfumati sul rosso.
Subito ci dice che la
giornata verrà divisa in due: la mattina visiteremo il Lago Piccolo e nel
pomeriggio il Lago Grande.
Laura decide di iniziare
parlandoci della fauna che abita il lago.
Ci sono molti uccelli
tutti colorati, con nomi bizzarri e difficili da ricordare. A me sembrano tutti
delle papere.
La guida ci spiega che il
maschio, per conquistare la femmina, deve dimostrare di essere un buon padre,
poi deve fare una danza molto singolare che si chiama "Danza dello
Specchio": i due animali si mettono uno di fronte all'altro e il maschio deve
imitare i movimenti della femmina. Dopo aver fatto ciò si immerge nelle
profondità del lago e deve riuscire a risalirlo con un'alga nel becco, per
dimostrare alla femmina di essere un buon cacciatore di prede. Mentre la madre
cura i suoi piccoli, il padre gira intorno al nido per proteggerlo.
Anche la flora presenta
aspetti molto interessanti: passeggiando notiamo che intorno al lago ci sono
delle specie di spighe che in milioni di anni sarebbero in grado di ricoprirlo.
Se marciscono formano una torba che
assomiglia alla terra e che la guida ci
permette di portare via.
Più avanti ci spiega che,
affinchè un lago non si prosciughi, c'è bisogno dell'argilla -un materiale
impermeabile-; ne raccoglie un po' e noi la mettiamo in un sacchetto per
portarla a scuola.
Le sue spiegazioni sono
molto piacevoli, ma io sono stanca di stare in piedi: voglio sedermi.
Arriviamo ad un piccolo
ruscello dove dentro ci sono dei sassi e lei ci spiega che, attaccati ad essi,
vivono delle piccole larve.
Poi ci invita ad entrare dentro
il fiumiciattolo con lei per raccoglierle.Tutti lo fanno, ma io no: preferisco
rimanere a terra con i piedi asciutti a scattare foto.
Camminiamo ancora un po',
ascoltando le sue spiegazioni.
Ci fa anche vedere un
albero in cui un picchio ha stabilito il suo nido.
Poi torniamo inidetro in
un'area attrezzata con dei tavoli e
ci fermiamo lì per pranzare.
Noi ragazze, al contrario
dei ragazzi che usufruiscono dei tavoli, ci siediamo sull'erba e ascoltiamo
musica.
Finito il pranzo Bianca,
Sara T, Alessia, Sara B ed io andiamo a giocare a palla in un prato lì vicino e
per un po' con noi gioca anche la professoressa Marchesi.
Decidiamo di comprarci le
patatine e, mentre stiamo andando al bar, noto che Laura sta fumando una
sigaretta e mi sembra un po' strano, perchè lei è una guida naturalistica e non
sta facendo una cosa molto naturalistica. Lascio perdere e coi miei dubbi in proposito vado avanti.
Poi arrivano i ragazzi
della prima e della seconda che vogliono giocare a calcio e quindi siamo
costrette a spostarci.
A noi si aggiungono anche
delle ragazze della 2^ I, che si sono dimenticate di portarsi il pallone, e
anche Serana, Rania, Chloè e Ilaria.
Giochiamo a palleggi per un po', però poi la pausa finisce e
dobbiamo risalire sul pullman per dirigerci al Lago Grande.
Stavolta sto seduta vicino
a Sara T. La durata del tragitto è veramente breve: 10 minuti e siamo già lì.
Appena scesi notiamo che
vicino a noi c'è un recinto con delle mucche e un vitellino appena nato, molto
tenero.
Ora Laura accompagna la
seconda e noi andiamo a visitare la palude con l'altra guida, Tiziana, una
signora piuttosto energica con i capelli neri.
Camminiamo per circa dieci
minuti e arriviamo davanti ad una lunga passerella di legno sospesa in mezzo
allo stagno.
La attraversiamo tutta
mentre la guida spiega.
E' molto bella e
interresante questa passeggiata. Speriamo di riuscire a vedere qualche animale,
ma appena ci avviciniamo loro scappano impauriti.
L'esperienza pratica è
terminata, ora ci aspetta una visita in laboratorio con Laura.
Appena entriamo ci fa
sedere di fronte a un proiettore.
Poi prende delle piccole bacinelle con dentro un
po' d'acqua e, in ciascuna, un essere minuscolo.
Le mette sotto un
microscopio e noi le vediamo su uno schermo, molto ingrandite.
Appena mostra la
prima io mi volto perchè la vista di
quegli esseri viventi decisamente brutti mi fa impressione.
Ne fa vedere altri cinque
o sei, tutti quanti orribili, e io cerco di resistere a guardarli, perchè
comunque sono incuriosita.
Mentre usciamo uno alla
volta, possiamo osservare da vicino, a dimensione naturale, gli esserini che ci
ha appena fatto vedere ingranditi; e io mi sento un po' sciocca per aver avuto
paura di una cosa così piccola!
La guida ci fa tornare al
pullman, ma non è ancora il momento di ripartire per Torino e così ci fermiamo
in un giardinetto.
Non ci sono molti giochi, però è divertente lo stesso.
Quando arriva anche la
seconda I io mi allontno dalle mie amiche e vado a guardare mia sorella che
gioca a calcio con i ragazzi della sua classe: è veramnte scarsa!
Stiamo lì per un'oretta
circa finchè le professoresse non decidono che è arrivato il momento di tornare
a casa.
In pullman mi siedo vicino
a Sara T., ma questa volta non sto vicino al finestrino.
Per tutto il viaggio
ascoltiamo musica e chiacchieriamo.
Mia mamma viene a
prendermi in piazza Guala, io saluto tutti e finalmente vado a casa.
Mi sono divertita molto,
ma sono anche stanchissima! Mamma e papà mi assillano per sapere come è andata,
che cosa abbiamo visto, se ci siamo divertiti, se abbiamo mangiato, se abbiamo
avuto freddo oppure caldo... E' incredibile quante domande riescano a farti i
genitori nel momento sbagliato! Questo è uno di quei momenti in cui apprezzo di
avere una sorella che viene nella mia stessa scuola, nella mia stessa sezione e
fa la mia stessa gita! E soprattutto che ha molta più pazienza di me con mamma
e papà! Il racconto della giornata tocca tutto a lei. Io l'ascolto sdraiata sul
divano mentre mi godo il meritato relax!
Ilaria P.