“Metti tu la
musica?” “Sì, la metto io”.
Io e Alessia, sedute
vicine, abbiamo ascoltato canzoni a raffica e, tra un pisolino e qualche
chiacchierata, il viaggio nel grande mezzo è passato in un batter d’occhio.
La giornata era bella e
nell’aria c’era ancora odore della pioggia dei giorni prima.
Presi gli zaini, con
dentro scarpe e vestiti di ricambio e il necessario per pranzo e merenda, ci
siamo divisi in due gruppi: noi da una parte e la 2°I da un’altra.
Il Lago Piccolo |
“Il programma della
giornata è: questa mattina visita al lago Piccolo, merenda, giro nel bosco e pranzo, poi pausa di un’oretta e
mezza, invece nel pomeriggio visita al lago Grande, palude e poi dentro al
laboratorio per vedere alcune specie al microscopio, poi pausa di un’oretta”.
Questo è stato ciò che ci ha detto Laura, la nostra guida, capelli biondi
raccolti in una coda di cavallo e abiti da escursione.
Giusto il tempo per
respirare un po’ di umidità e poi via per il sentiero che porta al lago
piccolo, davanti a noi una conca d’acqua abbastanza limpida, un bar e qualche
tavolino in legno. Una breve spiegazione sul posto e poi ci siamo avvicinati
all’acqua, sempre a distanza di sicurezza, per vedere le varie specie di
anatre. Ci sono voluti dieci minuti prima che quei dispettosi animali si
avvicinassero, intanto Laura ci ha fatto severamente una raccomandazione: di
non dargli MAI pane o grissini,
altrimenti il rivestimento delle loro uova diventa più molle e si rompe, così
molti dei piccoli non nascono perché l’uovo si schiude prima.
Guardarle può sembrare
una cosa noiosa, ma invece è rilassante vedere come si muovono, vanno giù e
tornano su; poi, se una si avvicina troppo al territorio nell’altra, iniziano a
rincorrersi velocemente.
Voi lo sapete quanti
cuccioli nascono alle anatre? Io no, ma poi ho imparato che sono circa una
ventina, però, per molti motivi che non sto ad elencarvi se no facciamo notte,
si dimezzano sempre di più fino a diventare tre, cinque se va bene. Invece ci
sono altre specie che fanno solo tre uova e quindi non possono permettersi di
perdere qualche piccolo.
Finita l’osservazione su
questa specie di uccelli, ci siamo avventurati nel bosco, dove abbiamo potuto
ammirare vari esemplari di piante profumatissime e alcuni alberi bucati dai
picchi, dove chissà quanti strani animaletti o insetti si sono andati a
rifugiare!!!
Mentre camminavamo Bianca
e Alessia facevano un video in cui io ero la conduttrice e spiegavo tutto ciò
che c’era da sapere, ovviamente ripetendo come un pappagallo tutto ciò che
diceva Laura.
Noi sul ponte di Rio Giacomino |
Dopo pochi minuti di
camminata tra pozzanghere di fango, che Ilaria cercava di evitare per non
rovinarsi le scarpe e qualche battibecco divertente tra lei e Chloè, siamo arrivati
ad un piccolo torrente, rio Giacomino. La guida ha sollevato due rocce e ci ha
fatto vedere i microscopici animaletti attaccati al di sotto; mentre ce li
passavamo qualcuno li guardava interessato, mentre qualcun altro, con una
faccia un po’ schifata diceva “No, no dallo a lui …”.
E io? Bè io li guardavo a
metà tra l’interessato e lo schifato, ma poi ho capito che non erano così male,
ce ne sono molti di peggio: avrebbe potuto farci passare un verme!
Con l’invito di Laura a
cercare gli esserini abbiamo iniziato a sollevare una roccia dietro l’altra per
trovarli, ognuna ne aveva almeno cinque attaccati, quindi non è stato
difficile. E per fortuna che avevo gli stivali da pioggia se no non avrei
potuto andare alla loro ricerca.
Dietro-front, si torna ai
tavolini per andare a mangiare!
Sara, Alessia, Bianca,
Ilaria ed io abbiamo steso i nostri giubbotti per terra e ci siamo sedute, con
sottofondo musicale della canzone scelta da Alessia e Ilaria “Love me” di
Justin Bieber, a mordere panini quasi in riva al lago, mentre guardavamo tutto
ciò che ci circondava.
“Prof, dove ci mettiamo
per giocare a palla” “Lì dietro”.
Noi che giochiamo a schiaccia tre |
Noi ragazze, scusate se
lo dico, ma più furbe dei ragazzi per aver portato la palla ci siamo messe a
giocare a schiaccia sette, che poi è diventato schiaccia cinque e poi schiaccia
tre, man mano che le persone che si univano per giocare aumentavano. Sono
venute anche Beatrice e Francesca, dell’altra classe. Abbiamo fatto dei tiri abbastanza
belli, ma alcuni bager di Francesca erano davvero troppo forti!!!
Una volta ci è finita la
palla nel lago e io, che ero l’unica con le scarpe adatte, sono dovuta andare a
recuperarla!!!
Finita la pausa relax
abbiamo preso gli zainetti e siamo saliti sul pullman, io questa volta vicina
ad Ila, per cinque minuti di tragitto verso il lago Grande. Lì abbiamo cambiato
guida, sempre una donna, però non ricordo il suo nome. Con lei siamo andati a
visitare la palude in cerca di ranocchie, ma ne abbiamo trovata solo una, che
alcuni miei compagni hanno fatto spaventare. Mentre uscivamo Mattia si è punto
il braccio con le ortiche e si è messo a strillare come una ragazzina “AAA,
brucia, brucia!”
E’ stata una scena
abbastanza divertente, tanto che in molti ci siamo messi a ridere.
Dopo il piccolo
inconveniente, siamo andati al laboratorio, dove Laura ci attendeva per farci
vedere alcuni animali dello stagno al microscopio.
La Palude |
Ci siamo seduti in delle
sedie da università, quelle che hanno il mini banchetto girabile.
La stanza era piena di
animali imbalsamati e mi faceva un certo effetto vedere la testa con gli
occhioni dolci del cervo attaccata al muro che, girata in quella direzione, mi
fissava.
Pensieri a parte, gli
animaletti che la nostra guida metteva sotto il microscopio venivano proiettati
sullo schermo e li potevamo ben vedere. Uno proprio non ne voleva sapere di
stare fermo e continuava a muoversi in continuazione!!!
Dopo di che siamo tornati
al pullman, parcheggiato vicino al parco e ci siamo messi a giocare. Mattia e
Kevin si sono pure inventati una canzoncina su Beatrice, la sorella di Ilaria,
e non smettevano di cantarla.
Il Lago Grande |
Io invece la maggior
parte del tempo l’ho passata con i piedi in acqua a gironzolare qua e là e a
lanciare i sassi con alcune amiche.
Ormai era ora di
ritornare e l’autista ci aspettava, io e Ila, sedute vicine, cantavamo in
playback, anche se è una cosa sciocca, il viaggio è passato più in fretta e noi
ci siamo divertite.
Consiglio a chiunque
legga questo testo di fare un salto ai laghi di Avigliana, ovviamente se può,
perché è un luogo interessante, immerso nel verde e rilassante.
Sara
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