venerdì 25 maggio 2012

UNA GIORNATA SPECIALE: L'USCITA DIDATTICA AI LAGHI DI AVIGLIANA

Il 12 aprile la 2°I e la mia classe, la 1°I, siamo andate in gita ai Laghi di Avigliana, vicini a Torino. Siamo partiti alle 8:30 su un pullman privato e abbiamo viaggiato circa mezz’ora. Arrivati ai laghi ci siamo divisi in due gruppi: uno per ciascuna classe. Il nostro gruppo, innanzitutto, si è recato nell’area pic-nic, dove la guida naturalistica ci ha fatto una piccola introduzione; ci ha spiegato che i laghi di Avigliana sono due: uno piccolo e uno un po’ più grande, anche se a prima vista sembrano uguali. Quello piccolo è profondo 14 metri e non è balneabile, mentre quello grande è profondo 30 metri ed è balneabile. Ci ha spiegato che il Lago piccolo, in confronto a quello grande, ha mantenuto di più il suo aspetto naturale, perché non viene utilizzato dall'uomo. Ci siamo quindi radunati sulla riva, dove la guida naturalistica ci ha fatto vedere gli uccelli che vivono nel lago: abbiamo guardato i Germani reali  che sono una specie di anatre. Le femmine, sono di un colore marroncino-grigetto; invece i maschi hanno la testa azzurro scuro e il corpo nero. Questi uccelli hanno colori così diversi del loro piumaggio perché le femmine, che devono covare le uova, si mimetizzano tra gli alberi; i maschi, invece, che non covano, non devono si nascondono, ma volano per procurare il cibo per i piccoli. Gli animali che d'inverno si fermano in questo habitat, hanno bisogno di riprodursi e di trovare cibo. Per non bagnarsi, gli uccelli hanno un piumaggio impermeabile. La guida ci ha detto anche che le anatre sono perfino abili tuffatrici. Dopo l’inverno, quando la temperatura si innalza, gli animali si svegliano dal letargo. Nel lago c’erano anche altri uccelli curiosi: gli svassi: essi hanno il becco lungo appuntito ed  hanno una loro caratteristica specifica: il ciuffo sulla testa, riescono a stare sott'acqua fino a 2 minuti; anche se fanno il nido con canne palustri, gli svassi non si riproducono tra i canneti e quindi fanno il nido altrove. Essendo pesanti per il loro piumaggio, non riescono a volare. Nel periodo primaverile, i maschi corteggiano le femmine facendo una danza molto particolare: si chiama” danza degli specchi”, perché quando il maschio fa un movimento, la femmina lo ripete come fosse riflessa in uno specchio. Poi abbiamo visto le folaghe: uccelli neri con il becco bianco. Finita la dettagliata spiegazione abbiamo fatto un breve intervallo, che è durato 5-10 minuti. Dopo, sempre con la stessa guida, ci siamo inoltrati nel bosco attorno al lago. Abbiamo seguito un sentierino. Camminando, abbiamo visto una quantità enorme di alberi e di fiori. La guida ci ha detto che gli alberi immersi nell'acqua erano salici e che questi possono vivere addirittura fino a 200 o 300 anni. Sia i salici che i pioppi hanno fiori maschili e femminili. Le canne palustri, pur vivendo immerse nell’acqua, non marciscono mai. Ci ha anche spiegato che nell'acqua c’è poca aria e per sopravvivere, le piante hanno al loro interno delle specie di canali che permettono loro di respirare. La guida ci ha raccontato di una pianta, di cui non ricordo il nome, che, per difendersi dagli insetti e dagli animali, emana un cattivo odore simile a quello dell’aglio. Ci ha poi mostrato delle piante rampicanti come l’edera. Finita la spiegazione abbiamo ripercorso il sentiero ed è finalmente arrivato il momento di fare uno spuntino. Tutti noi ci eravamo portati il pranzo al sacco. Terminato il pasto siamo andati a giocare nel prato. Le femmine giocavano a pallavolo con una palla di gomma, mentre i maschi si divertivano a giocare a calcio; altri, non interessati ai giochi, fotografavano o prendevano appunti sugli uccelli del lago. Dopo una mezz’oretta, tra un calcio e l’altro, la palla è finita nel lago. Il proprietario era rosso dalla rabbia e continuava ad urlare: <<La mia palla! Chi è stato a buttarla in acqua!?! >>. Che divertimento! Grazie all’agilità di una professoressa, la palla è stata recuperata, meno male! Dopo circa un’ora, finiti la pausa e il pranzo, è tornata la guida. Divisi di nuovo in due gruppi, noi siamo andati a visitare il lago grande. Era lontano, così abbiamo fatto il percorso a bordo di un pullmino. Arrivati, la guida ci ha portati a vedere la palude. Bisognava stare in silenzio per vedere gli animali. Ci è sembrato di intravedere una piccola rana, ma quando ci siamo avvicinati, è scappata. Quando siamo usciti dalla palude eravamo un po’ delusi perché non avevamo visto nessun animale. In seguito, percorrendo un sentiero, abbiamo raggiunto una costruzione vicino alla palude dove c’era un laboratorio. Qui abbiamo potuto osservare al microscopio gli insetti che abitano il lago: l’acaro parassita, il chironomide, la larva di coleottero e di zanzara. Poi la guida, sempre nel laboratorio, ci ha fatto vedere degli animali imbalsamati: sembravano vivi! Ci ha spiegato che, per fortuna, questi animali non sono stati uccisi apposta,  ma sono stati trovati morti nel bosco e, siccome erano in buone condizioni, si è pensato di imbalsamarli. Successivamente ci siamo fermati in un prato vicino al lago grande, abbiamo fatto merenda e giocato nuovamente per una mezzoretta. Anche stavolta la palla da calcio è finita nel lago e, per fortuna, di nuovo recuperata! Finita quest’ultima pausa, abbiamo raggiunto il pullman e siamo tornati a Torino. Questa gita, anche se un po’ noiosetta, è stata molto istruttiva e divertente. Abbiamo visto e imparato tante cose interessanti, ma abbiamo anche giocato ed è stato divertente soprattutto quando la palla è finita nel lago!

GERMANO REALE
SVASSO

FOLAGA

ALCUNI ANIMALETTI AL MICROSCOPIO
                                                              
SALICE

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