Dopo siamo ritornati al parco e, anche se la mia
pancia diceva il contrario, era talmente divertente esplorare che non avevo
voglia di tornare indietro per mangiare. Terminato il pranzo, abbiamo giocato
per un’ora a palla nel prato dietro il bar e abbiamo ripreso il pullman per avviarci
verso il lago grande.
Appena
arrivati ci ha accolti Tiziana, un'altra guida del parco, che ci ha spiegato in
breve le differenze fra il lago piccolo e il lago grande. Per cominciare il
lago grande è più antropizzato (vale a dire la presenza umana è maggiore) ed è balneabile,
ovvero si può nuotarci dentro. La zona più protetta è quella del lago piccolo
per evitare che si ripeta l’utilizzo, per esempio, come discarica delle sostanze
chimiche delle fabbriche.
L’ultima meta esterna della nostra gita è stata la
palude. Per quanto può risultare strano, la palude non è un posto sporco ma
offre uno spettacolare panorama. Nella palude l’acqua non è in movimento ed
essa rappresenta una fase evolutiva del
lago: nel corso di lunghi periodi, i canali portano insieme all’acqua pietra e
terra e il lago viene prosciugato diventando palude. In questo habitat crescono
canneti. La palude è un territorio da proteggere e per questo motivo è recintata
e l’accesso vietato. Abbiamo cercato rane o girini, ma purtroppo non li abbiamo
trovati, così ci siamo avviati verso il laboratorio dove Laura ci stava
aspettando per farci osservare al
microscopio gli esserini che avevamo esaminato sulle pietre nella mattinata
(acaro parassita, chironomide, zanzara e coleottero). Devo dire che ho
preferito di gran lunga vederli sulle rocce!
Terminata la visita al laboratorio, siamo andati a
fare merenda sulle rive del lago grande e ci siamo divertiti a tirare i sassi a
filo d’acqua.
Bianca
Noi davanti al lago Piccolo XD |
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