lunedì 14 maggio 2012

Gita ai laghi di Avigliana





Alle ore 8.30 eravamo già sull’autobus ad aspettare ansiosamente che partisse. Il viaggio non è durato molto e, appena arrivati, la nostra guida ci stava già aspettando. Laura, così si chiama, ci ha spiegato la flora e  la fauna che vive sulle sponde del lago e, dopo una pausa per la merenda, abbiamo visitato lo specchio d’acqua dove si riflette Avigliana.


Durante il percorso, la guida ci ha spiegato molte cose, la più importante è che un lago non può vivere se non ha un immissario o un emissario perché l’acqua altrimenti evapora e ristagna dando vita a una palude. Detto questo siamo subito andati alla ricerca degli immissari del lago. Abbiamo anche osservato i buchi che i picchi fanno negli alberi. I nidi abbandonati sono utilizzati da altri animali, per esempio pipistrelli e  piccoli mammiferi come i moscardini (simili ai ghiri), che li usano come tana per dormire, o gli storni che li riutilizzano come nidi. Purtroppo non siamo riusciti a vedere i picchi perché sono animali molto timidi che amano il silenzio e si nutrono di nocciole e formiche. Ci siamo, poi, fermati sulle sponde del Rio Giacomino e abbiamo cercato gli animaletti che si trovano sulle rocce: è stato divertentissimo!!!



Dopo siamo ritornati al parco e, anche se la mia pancia diceva il contrario, era talmente divertente esplorare che non avevo voglia di tornare indietro per mangiare. Terminato il pranzo, abbiamo giocato per un’ora a palla nel prato dietro il bar e abbiamo ripreso il pullman per avviarci verso il lago grande.

Appena arrivati ci ha accolti Tiziana, un'altra guida del parco, che ci ha spiegato in breve le differenze fra il lago piccolo e il lago grande. Per cominciare il lago grande è più antropizzato (vale a dire la presenza umana è maggiore) ed è balneabile, ovvero si può nuotarci dentro. La zona più protetta è quella del lago piccolo per evitare che si ripeta l’utilizzo, per esempio, come discarica delle sostanze chimiche delle fabbriche.

L’ultima meta esterna della nostra gita è stata la palude. Per quanto può risultare strano, la palude non è un posto sporco ma offre uno spettacolare panorama. Nella palude l’acqua non è in movimento ed essa  rappresenta una fase evolutiva del lago: nel corso di lunghi periodi, i canali portano insieme all’acqua pietra e terra e il lago viene prosciugato diventando palude. In questo habitat crescono canneti. La palude è un territorio da proteggere e per questo motivo è recintata e l’accesso vietato. Abbiamo cercato rane o girini, ma purtroppo non li abbiamo trovati, così ci siamo avviati verso il laboratorio dove Laura ci stava aspettando per farci  osservare al microscopio gli esserini che avevamo esaminato sulle pietre nella mattinata (acaro parassita, chironomide, zanzara e coleottero). Devo dire che ho preferito di gran lunga vederli sulle rocce!




Terminata la visita al laboratorio, siamo andati a fare merenda sulle rive del lago grande e ci siamo divertiti a tirare i sassi a filo d’acqua.


Purtroppo la gita è terminata, ma conservo un bellissimo ricordo e mi sono divertita moltissimo!
                                                                                            Bianca





Noi davanti al lago Piccolo XD


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